mercoledì 3 giugno 2009

Il calice magico...

Un giorno nelle baracche di Kabul un giovane signore di nome Halì Shbat stava girovagano per le baracche dei più ricchi in ceca di elemosina.Questo signore era molto povero e amava molto le perle,viveva di elemosina ma c'era qualcosa che Una mattina Halì stava girovagando in cerca di elemosina e ad un certo punto inciampò su qualcosa...
Era uno strano calice d'oro con delle rifiniture in argento e qualche disegno in bronzo,Halì decise di andare in città per assicurasi dell'originalità del calice e appena scopri che l'oro e l'argento erano veri si mise a correre fino casa e anche se lo rassicurava; era la sua amata moglie Sharir Shola.
la distanza era di 2 km lui non si stancava perchè era troppo felice;arrivo a casa e si mise a raccontare tutto alla moglie e dopo si mise a piangere dalla gioia.
Le lacrime di esso andarono a finire tutte dentro il calice e come per magia si trasformarono in perle...
Halì era talmente felice che non si può immagginare quanto lo era,lui decise di non dire niente alla mogli.Una sera Halì torno a casa con due occhi neri è con un giubbotto in pelle,la moglie era molto incuriosita e nello stesso tempo preoccupate di suo marito che ritornava a casa sempre più malconcia ma con vestiti sempre più costosi allora quando Halì uscì Shola decise di seguirlo.
Halì girovagava per le strade e incontrò un boss mafioso (a sua insaputa)e decise di stuzzicarlo in modo che si arrabbiasse così che avrebbe ricevuto un pugno per piangere ,il mafioso non si arrabbiava allora Halì gli tirò un pugno e il mafioso fù fu ribondo e puntò una pistola sulla fronte di Halì.Shola stava per intervenire quando dalla tasca di Halì uscrono 5 perle allora il mafioso abbassò la pistola e gli disse che se gli avrebbe conseganto 2000 perle entro domani avrebbe dimenticato tutto.Il giovane torno a casa e Shola fece finta di niente ma lui era sconvolto e non sapeva cosa fare perchè non poteva piangere tanto per domani allora gli rimaneva un unica cosa da fare cioè uccidere...
L'indomani il mafioso entro nella casa di Halì e trovò lui sopra a una montagna di perle con in mano la testa di sua moglie.Il mafioso sorrse prese le perle e poi se ne andò di là ma Halì continuava a ripetere in continuazione: Come ho potuto come ho potuto,era talmente triste che continuava a piangere anche se non c'enera bisogno ma era troppo triste che arrivò al punto di scappare da Kabul e di lui non si seppe più nulla.

LuKa TrOmBatoRe

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